martedì 8 ottobre 2019

YOU... ARE... AN... IRONMAN (AGAIN) !!!



Sì, ma… però… non troppo soddisfatto!

Andiamo con ordine. Il rientro da Baku l’avevo pianificato per il martedì prima della gara in modo da avere qualche giorno di preparazione con calma. Martedì e mercoledì ho preparato il materiale, controllato e pulito la bici, tagliato i capelli e dormito un po’ più del solito. Mi sono anche allenato mercoledì con un combinato bike + run di 45 min totali.
Per il materiale, ho preparato le sacche già a casa in modo da non avere problemi una volta arrivato a Cervia. Oltre alle due sacche standard Blue (swim to bike) e Red (bike to run) ho preparato altre sacche dedicate a specifici momenti:


-          Sacca per la mattina in albergo:
o   Vestiario gara (pantaloncini, top, gambali),
o   Fascia cardio,
o   Lenti a contatto,
o   Cerotto per i capezzoli e crema per il fondello,
o   Occhiali presbiopia (se no con su le lenti a contatto non vedo da vicino) da mettere poi all’ultimo nella sacca Blue (in caso di piccolo intervento sulla bici),
o   Cui aggiungere il chip dopo averlo ritirato.


-          Sacca per uso in ZC:
o   Borracce,
o   Garmin Edge,
o   Scarpe bici,
o   Filo interdentale per sistemare le scarpe sulla bici,
o   Vaselina e talco per le scarpe,
o   Crema solare antimeduse.

-          Sacca nuoto:
o   Muta,
o   Olio johnson diluito con acqua,
o   Guantini e sacchetti plastica per infilaggio muta senza strappi,
o   Occhialini,
o   Cuffia.


-          Sacca street ware:
o   Con le cose post gara che non fosse già nelle sacche di cui sopra (occhiali, soldi, ecc).

-          Sacca cibo:
o   Zucchero,
o   Polvere iso (io uso High5),
o   Succo di limone (per fare una bottiglietta da bere post nuoto),
o   Coca Cola (per fare una bottiglietta post bike),
o   Cioccolata (per il pre partenza).

-          Sacca utensili:
o   Chiave dinamometrica (per rimontare il reggisella),
o   Pasta carbonio (per il reggisella),
o   Pinza,
o   Chiavi varie,
o   Fascette elettriche,
o   Stracci, elastici, nastri adesivi.


-          Sacca Blue (swim to bike):
o   Casco,
o   Pettorale e portapettorale,


o   Occhiali da sole,
o   Guanti,
o   Jersey ciclismo con cibo e occhiali nelle tasche (da presbite e lenti da vista in caso di perdita lenti a contatto),
o   Abbigliamento opzionale extra per freddo / pioggia: maniche, giacchino, bandana,
o   Bottiglietta con acqua, succo limone e zucchero,
o   Calze.


-          Sacca Red (bike to run):
o   Scarpe,
o   Gel e crackers (perchè dopo ore e ore di cibo zuccherato bisogna mangiare qualcosa di salato),
o   Calze di riserva.


-          Sacche special needs:
o   Una cartuccia CO2 e una camera d’aria (bike),
o   Un paio di calze e un cerotto colloidale (run).

-          Sacca sottosella:
o   2 bottigliette CO2,
o   Ugello CO2,
o   Leve cacciagomme,
o   Toppe autoadesive,
o   Una camera d’aria,
o   Smagliacatena e quick link di riserva,
o   Tool multi chiave,
o   Micro pompettina tascabile.

In questo modo ero già praticamente pronto, evitando di dover ribaltare tutti i bagagli in albergo. E’ un metodo che mi sento assolutamente di consigliare. Ancora di più nel caso in cui si arrivi sul posto senza margini di tempo e si debba consegnare bici e sacche con urgenza senza passare prima in albergo.
La bici era abbastanza a posto e mi sono limitato ad una pulita generale, ad una passata con olio di vaselina, a montare una catena nuova (Conex 11v inox + quick link) ed a controllare il serraggio di tutte le viti del manubrio (safety first).

Camera dell'abergo Manuela semplice ma accogliente (notare il telefono a "disco", fantastico!!). Il bagno però era troppo piccolo

Giovedì mattina sono partito da solo alla volta di Cervia (la famiglia mi raggiungerà venerdì sera) dove sono arrivato verso le due. Ho fatto il check in in albergo (Hotel Manuela in viale Italia 41) che era a pochi passi dalla ZC, ho riassemblato la bici (di fatto ruote e reggisella) ed ero pronto per il race briefing e per la registrazione.

Daddo ci spiega tutto
Registrazione senza il minimo problema e senza coda. Il briefing tenuto da Dario Daddo Nardone, anch’esso senza sorprese.

Registrato!

Nel tardo pomeriggio ho fatto una corsa a ritmo tranquillo di circa 35 min.
L’unico motivo di preoccupazione era lo stato del mare che si presentava mosso e che avrebbe reso molto difficile l’assistenza in acqua da parte di canoe e SUP.

Siamo perplessi!

Cena tranquilla e a letto presto.
Venerdì volevo provare la muta e il nuoto ma il mare rimaneva mosso. Ho aspettato e alla fine verso le due del pomeriggio sono entrato in acqua malgrado le onde. Tutto bene ma ancora in queste condizioni sarebbe stata probabilmente annullata la frazione nuoto o per lo meno ridotta.

Nuoto fattibile, ma difficile

Dopo il nuoto mi sono preparato per il check in della bici

Il mio set up prevede un portaborracce classico fissato tra le barre e uno in posizione classica. Si notano i BePro in carica e le scarpe "in forma" per facilitare l'infilaggio piedi
e delle sacche (a cui sarà comunque consentito accedere anche la mattina della gara). L’area di transizione è veramente lunga!


Le bici sono su poche file e quindi per sistemarne 3500 sono necessarie alcune centinaia di metri che dovremo correre in più rispetto alla porzione di gara. La mia posizione è all’inizio della ZC il che comporterà di transitare per tutta la ZC con la bici a spinta, sia in uscita sia in entrata (infatti il bike out e il bike in coincidono, sul lato sud).



Consegnate bici e sacche ho predisposto il materiale necessario per la mattina ed ho aspettato l’arrivo della Family. Ottima cena da Settecentro Osteria e poi a nanna. Dormito senza problemi e sveglia alle 4:30 AM. L’albergo si era organizzato per la colazione degli atleti ed offriva tutto il necessario; io ho mangiato pane in cassetta bianco tostato con marmellata, yogurt e caffè.
Verso le 6 / 6:15 ero in ZC a mettere le scarpe sui pedali e le borracce sulla bici, a controllare le gomme (gonfiate il giorno prima erano ancora in pressione e sapevo per esperienza avere perso molto poco, quindi non le ho gonfiate la mattina), a installare il Garmin Edge e a farlo partire in modalità Auto-Pause così resterà acceso e partirà da solo appena metterò la bici in movimento. Poi ho messo le bottigliette e gli occhiali da presbite nelle sacche.




Alcuni scorci di Cervia dove passeranno i corridori durante la maratona


Le 6 del mattino significa essere ancora un'ora prima dell'alba e la temperatura era sui 12 gradi! Ho quindi deciso di mettermi subito la muta per stare al caldo; errore! Pur con la muta chiusa, anzichè sudare come capita di solito, morivo di freddo! e il freddo non mi è passato fino a che verso le 7 e 10 non sono entrato in acqua per il riscaldamento.

Con la prima partenza verso le 7:30 ci hanno fatto entrare nei corral a partire dalle 7 e 15 circa. In questo caso la rolling start non era organizzata con una vera fila o serpentone, ma con delle griglie tipo gara podistica. Verso le 8 ero finalmente arrivato nelle corsie del via dove i volontari facevano partire 6 atleti ogni 5 secondi: LA GARA INIZIA!

Nuoto
Il mare si era calmato quasi completamente, il vento era girato un po' da terra e aveva aiutato a spianare il mare. Il colore dell'acqua era rimasto quel bel grigio-marrone-giallo-verdastro in quanto la sabbia era comunque in sospensione e quindi la visibilità subacquea era pari allo 0 assoluto. Invece la visibilità delle boe era buona. Io avevo occhialini polarizzati e lenti a contatto quindi non ho avuto problemi di sole in faccia e ci vedevo bene.
Partito da subito al mio ritmo e senza nessun caos particolare. Ovviamente qualche contatto, specialmente vicino alle boe c'è stato, ma molto tranquillo. Il percorso era una L


 e la distanza mi è parsa sostanzialmente corretta; in mio Garmin 935 ha chiuso a 4.087 mt che considerando che non sarò andato perfettamente dritto conferma i 3.800 teorici.

Ma c'erano le meduse? Sì! Non ne ho vista manco una - la visibilità era nulla - ma un bel pizzicore al naso, poi sul labbro e poi al polso destro l'ho sentito. Niente di troppo forte (non la scossa che poi lascia la bolla tipo ustione come succede con le meduse violette, ma un pizzicore forte e nulla più).

Sapendo di questo fatto mi ero premunito con una crema solare che includerebbe una protezione alle meduse. Devo confessare che mi sono cosparso questa crema subito dopo essermi messo la muta e quindi con le mani ancora piene di olio Johnson, col risultato di avere messo la crema poco e male, ma l'impressione è che non protegga quasi nulla.

Devo dire che la boa triangolare alla fine del lato lungo non è stata facilissima da vedere, ma c'erano quelle intermedie e si vedevano bene, solo che ogni volta mi dicevo "la prossima boa sarà quella gialla triangolare" e invece c'era sempre un'altra boa arancione intermedia. Insomma... il lato lungo era... lungo.


Fine Nuoto

Uscito senza problemi ho visto sull'orologio che avevo chiuso in 1hr11 e qualcosa e quindi non male (nel 2017 nel lago con acqua immobile e direzione precisa avevo chiuso in 1hr13min, quindi OK)

La muta nuova si è comportata bene e anche se era la seconda volta in assoluto che la mettevo non ho avuto problemi di alcun tipo.
Crema solare con protezione antimeduse. Dubbi sulla reale utilità
T1
Il tratto dal mare al recupero sacche è stato piuttosto breve, non ho visto i miei familiari, ma loro poi mi diranno di avermi visto e incitato.
Presa la sacca mi sono seduto sulla panca e ho fatto tutto con calma e bene: Casco, pettorale, jersey con le tasche già piene, calze, occhiali da sole, bevuto il succo di acqua limone e zucchero e andato verso la bici che era a pochi passi dalle sacche.


Per togliere la bici dalla transenna ho dovuto inclinarla per far passare la sella sotto al palo (le fanno sempre non adatte a noi spilungoni) ma senza problemi ed ho cominciato la lunghissima corsetta con bici a spinta per fare i credo 300 metri o più di transizione.


Bike
Finalmente ho raggiunto la mounting line e sono salito senza caos. I piedi sono entrati facilmente nelle scarpe (che avevo allargato per bene ed è stata una bella idea) e sono partito. Al primo rondò mi sono ricordato di far passare il 935 da T1 a BIKE (mentre l'Edge come detto è partito da solo) ed al secondo rondò ho visto uno in terra in attesa dell'ambulanza; nulla di grave ma gara finita.
E finalmente mi sono messo al mio ritmo pronto a fare i 20 Km che mi avrebbero portato alla superstrada.
Si parte
Mi ero convinto, non so bene perchè, di dover tenere una NP di 206 W senza badare se questo volesse dire più o meno dei 30 di media che era il mio target, e così ho fatto. Tutto bene, buone sensazioni, traffico accettabile (ovviamente c'erano i gruppi e più e più volte ho avuto qualcuno che mi si è attaccato a 10 cm per delle decine di minuti senza vergogna) e io ho decisamente rispettato la regola e non ho "sciato" per niente.

Dopo il bel passaggio in mezzo alle Saline di Cervia siamo arrivati sulla superstrada ed è stato un vero paradiso; asfalto buono, nessuna curva, incrocio o rondò, ampi spazi e quindi come previsto muscolatura del collo molto più rilassata.

Bertinoro, primo giro
Dopo 10 km in direzione Nord si raggiungeva il turning point. Si doveva uscire ad uno svincolo fare un pezzo di strada e poi inversione ad U e rientrare in Superstrada. Una volta rientrati i Km da percorrere erano 20 verso Sud per poi andare verso Fornimpopoli e finalmente affrontare la salita di Bertinoro, corta ma ripida.


Discesa veloce e senza curve pericolose. A fine discesa avevo un NP di 209 e tutto filava bene; la velocità media accumulata era sui 32 Km/ hr. Rifatto il tratto verso Nord ed arrivato nuovamente al turning point (il percorso prevedeva di ripetere tutto il tratto in superstrada verso Nord e Verso sud, rifare Fornimpopoli e Bertinoro, ri-imboccare la superstrada verso Nord, ma questa volta finalmente deviare nuovamente verso Cervia per la stessa strada dell'andata) ho cominciato a capire che forse avevo tirato un po' troppo e che forse visto che avevo un target di 5hr59min stavo esagerando...

Ad ogni modo dopo in turning point (Km 100) avevo i 20 km di superstrada e li ho fatti circa in media, forse un po' più easy dei tratti precedenti.

Ma duranrte il secondo tratto verso Bertinoro non c'erano più dubbi: ero stanco! la salita è stata dura (ma essendo brevissima non problematica) e scalando l'ultimo dente del pacco posteriore ho pure fatto cadere la catena nel punto di massima pendenza. Ma ho perso solo qualche secondo a rimettere su la catena e ripartire con l'aiuto di una brevissima spinta di uno del pubblico (catena che io tratto con la cera e quindi era pulitissima e molto comoda da prendere in mano senza problemi).

Bertinoro, seconda volta
Ritornato per l'ultima volta in superstrada per un solo tratto verso Nord ho finalmente imboccato la via del ritorno verso Cervia e in questi ultimi 20 Km ho sofferto per davvero: collo (è andata molto meglio del 2017 e sono stato in posizione aero molto di più, ma al Km 160 comunque soffrivo) e gambe.

Per l'alimentazione direi che ero andato bene. Mi pare di avere mangiato tre barrette (marca Wiggle) e tre gel (marca SIS di cui uno con caffeina) tre borracce con sali e carboidrati e una mezza banana e non mi pare di avere sbagliato.


Comunque 20 Km a circa 30 all'ora sono 40 minuti che sono andati via veloci anche se in sofferenza  e sono arrivato in T2 dopo 5hr45min06sec ossia molto meglio del target.

T2
Sceso dalla bici avrei dovuto fare i circa 300 metri per raggiungere il mio rack. Solo che non riuscivo a correre! potevo solo camminare. Mi sentivo come alla fine di una lunga gara chiusa male; solo che dovevo fare ancora una maratona! Lì per lì ero sicuro che al meglio l'avrei fatta tutta camminando. La T2 me la sono presa con calma e ho fatto una sosta al bagno, ho bevuto la coca cola che mi ero messo nella sacca, ho mangiato un paio di crackers per prendere qualcosa di salato e mi sono vestito con calma.


Run


Dopo otto minuti sono partito di corsa ed è cominciata la mia lunga sofferenza. Il percorso consiste in 4 giri di un percorso cittadino. Al primo giro me la sono più o meno cavata senza camminare, ma ad ogni giro la situazione peggiorava e così anche i tratti camminati.

Inoltre dopo ogni tratto di cammino mi veniva un forte dolore al ginocchio destro che passava solo dopo alcuni, non pochi, minuti di corsa. Insomma un calvario che alla fine è durato 4hr50min!

 Quello che mi ha stupito positivamente è stata la forza mentale di continuare e tenere duro per tutto il tempo e di rimettermi a correre (ancor che ad un ritmo vergognosamente lento) anche quando ero stracotto e avevo ben capito che il mio tempo totale non sarebbe stato un gran chè. Mentalmente è stato un esperimento molto soddisfaciente.

I miei famigliari erano sul percorso ad incitarmi e sostenermi. In questo erano ottimamente supportati dalla App di IM traking che permette di sapere dove è l'atleta e di avere l'orario previsto di fine gara. In questo modo moglie e figli erano sulla linea del traguardo al momento giusto.

Si soffre

Sorridente alla vista dei famigliari
Si soffre

 Dopo i 4 giri in città si deviava finalmente verso la spiaggia dove si correvano gli ultimi 200 mt. Naturalmente le energie per arrivare correndo in modo dignitoso in questa passerella finale si trovano sempre e il senso di emozione, soddisfazione, completamento è tanto.


Passerella finale


 Un po' davanti a me c'era un atleta che si è fermato per far scavalcare le transenne ai figli e tagliare il traguardo insieme a loro. Questa è una manovra sbagliata e punita con la squalifica, infatti il tipo è stato lì per lì bloccato, ma poi l'hanno lasciato ripartire. Il risultato è stato che io mi sono avvicinato tantissimo e proprio quando pensavo di passarlo e di tagliare il traguardo prima di lui, è ripartito appena davanti a me. Per di più sulla linea del traguardo si è bloccato completamente per farsi fotografare. Così ha rovinato a me tutte le foto dell'arrivo! e per di più non è stato affatto squalificato!! Grazie Jacob!

La foto qua sotto l'ho malamente ritoccata io mettendo del nero per cancellare lui e i suoi figli dalla foto.

Finisher

  Quindi... in qualche modo sono nuovamente un finisher in 12hr 04min 28sec, contento ma non soddisfatto. Avrei potuto fare molto meglio di così, direi che 11hr45min è senz'altro fattibile e forse anche 11hr30. Sarà per il prossimo giro.


Dopo essere arrivato e salutato i miei ho scosso la testa più e più volte: non è andata come volevo!

Alla fine l'ho portata a casa!
La gara è stata di sabato e quindi non ero di corsa; potevo riposarmi e ripartire domenica con tutta calma. Finita la gara ho potuto fare tutto con calma e andare a cena vicino all'hotel e poi andare ad incitare gli atleti ancora in gara. Infine una comoda dormita in albergo.

La mattina dopo c'era la gara del mezzo (IM 70.3) e sono andato a vedere i preliminari alla partenza nuoto ma siamo partiti prima del via.

Magari riuscirò a fare altri post sulla gara con analisi un po' più tecniche e confronto con il 2017.


La mattina dopo era tutto pronto per il 70.3 
Grazie per aver resistito a leggere tutto quanto!

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