giovedì 14 dicembre 2017

Trail di Portofino - Race Report

Il promontorio di Portofino è un parco naturale segnato da vari percorsi per un totale di circa 80 Km ed è praticamente privo di abitazioni. E' completamente boschivo e - come sempre in Liguria - non ha un solo metro in piano; copre un'area di 1500 ettari.

parcoportofino.it
Parte a picco sul mare e raggiunge i 610 metri della vetta del Monte di Portofino.

Ideale per hiking e trail running e infatti da 9 anni viene organizzata il Trail di Portofino, Sentieri della Fratellanza. 26 Km per circa 1200 mt di dislivello positivo.

E' il mio primo trail in assoluto!

Le previsioni meteo non erano delle migliori: in peggioramento con pioggia da una cert'ora e alla fine allerta meteo.

Ai piedi avevo le mie nuove Salomon SpeedCross Vario anche se non le ho rodate (ci ho fatto 20 Km circa). Sperando di non avere problemi, nel mio kit essenziale avevo comunque messo anche dei cerotti colloidali.
Essendo un trail infatti è richiesto un kit minimo obbligatorio che comprende:
- Scarpe da trail
- Telo termico;
- Cellulare;
- Borraccia (ai ristori non ci saranno bicchieri usa e getta).

A questo io ho aggiunto zainetto minimal con:
- maglietta termica spare
- giacchino antivento della bici
- cerotti colloidali
- barrette e gel
- cappellino e guanti (se non li avrò addosso)


Come riferimento avevo deciso di considerare le mie salite a Montallegro: questa salita è da 10 km e 550 mt di D+ su strada. Passo tipico 6' 15" /km (inclusa la discesa). Direi da penalizzare TANTO TANTO vista la differenza di terreno. Se facessi un passo medio di 9'30" sarei sulle 4hr (per 26 Km) che guardando la classifica del 2016 ci può stare (sarebbe nella seconda metà degli arrivati). Camminare nelle salite vere, correre nelle salitelle, corricchiare in discesa.
E comunque me la voglio gustare.

La sera prima della partenza al briefing dove spiegano il percorso ci comunicano che a causa del meteo previsto hanno deciso di accorciare il percorso che sarà quindi di 17 Km circa. In sostanza non si deve più arrivare a San Rocco per poi tornare a Pietre Strette. Arrivati a Pietre Strette si scenderà subito verso San Fruttuoso per poi tornare indietro.

Il percorso originale (evidenziata la parte tagliata)

La mattina mi sveglio comodamente alle 7:30 in modo da essere al via per le 8:40. L'autobus è in ritardo e mi incammino a piedi col risultato che l'autobus mi supera tra una fermata e l'altra, ma riesco a saltare su al volo dopo uno scatto da centometrista.

Al via il tempo è nuvoloso e un po' ventoso, ma non piove e la temperatura è sui 6°C. Io sono vestito con calzamaglia, maglietta termica, maglietta a maniche lunghe e fascia sulla testa.

5 parti ben distinte: 1.Salita a Pietre Strette; 2. Discesa a S. Fruttuoso; 3. Salita a Base Zero; 4. Saliscendi fino a sopra Nozarego; 5. Discesa finale a Santa
Alle 9:00 si parte da Santa Margherita e dopo circa 500 mt comincia la salita per Nozarego; questo tratto è su strada, ma si sale già piuttosto ripidamente. Superata la chiesa di Nozarego si entra nel parco. Questo primo tratto sarà una salita più o meno continua fino a Pietre Strette su sentiero agevole e abbastanza largo, con alcuni tratti a gradini.

E' subito chiaro che sulle salite più ripide si cammina: mani sulle ginocchia e buon passo, ma di correre non se ne parla. Passo un primo ristoro (ai Mulini) e non mi fermo.

I tratti scalinati "facili" (portofinonews.it)
Dopo 7 chilometri di salita si arriva a Pietre Strette e anzichè proseguire verso San Rocco si svolta a Sud per una picchiata su San Fruttuoso. E' una discesa ripida, su sentiero abbastanza sconnesso con tratti misti di terra, foglie, pietre, massi e gradini. Correre giù per questa via è un'esperienza nuova e le gambe se ne accorgono quasi subito, ma si va. Mentre nella salita mi ero lasciato superare da molti, in questa discesa sono più quelli che supero che quelli che mi superano (ad ogni modo spesso ci si mette in fila indiana perche il sorpasso non è facile). Intanto ha cominciato a piovere e quindi la discesa è resa leggermente più complicata (anche se la pioggia non ha fatto ancora in tempo a bagnare troppo).

Finalmente si arriva a San Fruttuoso, si passa sotto il Santuario e si corre lungo la breve spiaggetta di ciotoli. E qui comincia la salita verso Base Zero: salita ripida caratterizzata da gradoni alti che mettono a dura prova le gambe; di correre non se ne parla, ma anche camminando il cuore va che è una bellezza.

San Fruttuoso (parcoportofino.it)
Arrivati a Base Zero mi ricordavo un tratto in costa caratterizzato da saliscendi. In realtà pare più sali che scendi e si riesce a correre per non più di 10 mt di fila. Arrivati dalle parti di Portofino, si svolta verso Nozarego e dopo alcune salite comincia la discesa verso Nozarego e Santa Margherita. Questa è una discesa facile, su sentiero quasi carrabile.

Finalmente arriviamo a Santa Margherita e entriamo nel giardino di Villa Durazzo dove c'è l'arrivo e il ristoro!

Il cronometro si ferma a 2hr 24' 05"

I tratti corribili (ultramaratone.maratone.dintorni.it)
Bello, impegnativo, sicuramente non facile. Ma la riduzione a 17 Km per me è stata una manna. Ho potuto tenere un ritmo accettabile e non ho sofferto troppo. Ristoro finale valido: al coperto e abbastanza ricco. Dopo poco, per non prendere freddo mi sono incamminato verso la fermata del bus, ma ho scoperto che avrei dovuto aspettare 25 minuti. Quindi via di corsa per un altro paio di Km, giusto per non farsi mancare nulla!

Nei giorni a seguire i DOMS non me li toglie nessuno, ma non troppo forti. Alle cosce. Invece dopo la 21K di Milano i DOMS erano stati ai polpacci e molto molto più intensi

Technicalities:

  • Scarpe (Salomon Speedcross Vario): ottime. Non sono mai scivolato, non ho avuto nessun problema di vesciche
  • Bastoncini: non più di un 20% dei partecipanti li avevano, forse meno. Nei tratti più ripidi sicuramente avrebbero aiutato, ma poi sarebbero stati una rottura. OK senza
  • Alimentazione: un gel a Pietre Strette, tè ai ristori, due pezzetti di focaccia e un cubetto di cioccolata: OK
  • Zainetto: ottimo lo zainetto gilè della Decathlon a cui avevo tolto la sacca idrica. Nessun fastidio e giusta capacità. Non ha un portaborraccia sul davanti come hanno quelli attuali da trail: sarebbe stata utile per tenere la borraccia.
  • Caviglie: durante la discesa qualche dolorino alla caviglia destra, ma senza strascichi


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