lunedì 14 settembre 2020

Unboxing CANYON Endurace CF SL Disc 8.0 Di2



Foto dal sito Canyon


 La mia attuale bici da strada era ed è una LOOK 461 che comprai usata nel 2013. Mi sono trovato bene e non ho nulla di cui lamentarmi, ma da un po' aspiravo a rinnovare il mio parco bici con l'aggiunta di una bici da strada nuova.

Ora, io sono alto 1,94 mt e anche se questa non è una misura veramente eccessiva, pone comunque qualche problema nel trovare la bici della taglia giusta (e non solo la bici...). Ad aiutarmi c'era però il bike fit che avevo fatto prima di acquistare la bici da triathlon (qui il post dedicato) e quindi ho potuto controllare per bene se e quali marchi avessero taglie adeguate alle mie misure (ed ho così constatato che alcuni marchi non arrivano a coprire le mie misure).

Ovviamente anche il prezzo e il gusto personale hanno avuto la loro importanza insieme ad un altro elemento importante da decidere: il tipo di bici; se più o meno aggressiva ossia se da race o da GranFondo. 

Per questa scelta con un po' di buon senso e di realismo, considerando i miei 53 anni e la mia totale rigidità a livello di schiena e di giunture, ho deciso di andare per una versione non aggressiva. Bisogna anche dire che le differenze di geometria sono comunque limitate e probabilmente molto significative per un ciclista di pregio, ma molto meno importanti per un amatore del mio livello. Se poi ad un maggiore confort corrispondesse una performance minimamente inferiore, bisogna anche considerare che a ciò corrisponderebbe anche un minor decadimento delle prestazioni dopo alcune ore di pedalata continua, quando la minor stanchezza data dalla comodità si tradurebbe in miglior performance. 

Alla fine ho scelto la Canyon Endurace (N.B. "EnduRACE" non "EnduraNce") CF SL Disc 8.0 Di2. Ossia con cambio elettromeccanico (Ultegra Di2) e freni a disco. Taglia XL che non è nemmeno la più grande: come misure ero in mezzo tra XL e XXL, ma la XL sembrava un po' più vicina alle mie misure e magari anche un minimo più rivendibile. Freni a disco: qui non avevo nessunissima preferenza per un sistema o per l'altro, ma ormai è più facile trovare versioni a disco che no e quindi, anche se questo significa non poter scambiare le ruote con le mie altre bici, disco sia.

Last but not least, il bonus di 500€ che - finger-crossed - dovrebbe essere disponibile il 4 novembre prossimo.

La bici è arrivata mentre ero in vacanza e quindi l'ho potuta vedere solo al mio ritorno.

Il montaggio è agevole. Si deve montare il manubrio sulla pipa (pipa che è già attaccata alla forcella e al telaio), montare la ruota anteriore, inserire il reggisella, regolare le misure ed è fatta. 

Canyon fornisce anche la chiave dinamometrica, la pasta per reggisella e manubrio e anche delle corposissime istruzioni.

Unboxing

La bici arriva in una scatola di cartone dotata di supporti interni di cartone che garantiscono un imballaggio ben fatto (per intenderci più solido di quello che Wiggle aveva fatto per la mia Felt B14, qui il post) .


Oltre alla bici ed ai cartoni di supporto (non c'è un solo grammo di polistirolo espanso) c'è una scatola con manuali, attrezzi e accessori.

Sulla sx la scatola accessori. A dx un supporto

Nella scatola accessori cìè anche una sacchetta omaggio (For You)

Tolte le scatole si vede la bici che ha la ruota posteriore già installata con catena e tutto il gruppo. Ruota anteriore e manubrio sono invece scollegati, ovviamente anche il reggisella che però ha già la sella installata.

Si comincia a vedere la bici!

La ruota anteriore è supportata da una apposito cartone



Anche la forcella ha il suo cartone dedicato


Le parti smontate sono comunque ben fissate al telaio con dei velcri e delle protezioni in schiuma gommosa.


Dentro la scatola degli accessori...


c'è il manualetto (!),

Multilingue, ma comunque è quasi un'enciclopedia (e non include il manuale Utegra R8050!)
 
le chiavi dinanometriche, due, una generica e una dedicata al reggisella, gli accessori Shimano DI2 (caricabatteria, tool per i cavi e un elastico di fissaggio di ricambio), l'asse della ruota anteriore, un autoadesivo Canyon, i distanziali da inserire tra le pastiglie quando si smonta la ruota. Ci sono poi degli "affari" di plastica gialla che servono per il montaggio/smontaggio dei tubicini idraulici.

I portaborracce non erano inclusi, sono un mio acquisto a parte (Penveat marcati Bontrager). E ovviamente niente pedali.



Qui di seguito si può vedere come le parti non fisse siano ben assicurate al telaio per il trasporto:

  


                                      



Da notare il reggisella Canyon che è fatto con un sistema di ammortizzamento a balestra: di fatto non è un tubo ma due semi tubi uniti sul fondo da una vite. Questo permette una certa flessibilità e quindi un maggiore confort magari a scapito di qualche per-mille di prestazione.

Reggisella "speciale" e sella Fizik Aliante R5


Ho scelto l'allestimento con gruppo DI2 elettromeccanico. Credo che lo userò nella configurazione semi sincro (ossia quella che quando si cambia corona anteriore, compensa il salto di sviluppo metrico cambiando in automatico qualche dente sul pacco pignoni per minimizzare il salto).

Pacco pignoni 11v 11-34



Corone 52-36 e pedivella da 175mm (che comporta di cambiare i settaggi dei BePro ogni volta che li sposto da una bici a un’altra visto che in tutte le altre bici la pedivella è da 172,5)

Poichè sono un convinto sostenitore della pratica di incerare la catena l'ho subito aperta per prevedere l'installazione del quick link Conex 11s e per poterla sgrassare completamente prima della prima inceratura.


Ho scelto i freni a disco anche se in realtà non avessi una vera preferenza per questo sistema, ma ormai l'offerta è più sbilanciata verso bici con i dischi e mi sono adattato anche se questo mi penalizza per quanto riguarda l'intercambiabilità delle ruote

Ruote DT Swiss  E 1800 Spline db in alluminio, non esattamente top di gamma e copertoncini da 28 GP 5000

Il montaggio del manubrio è banale (anche perchè è di tipo assolutamente tradizionale classico) con pipa da 110mm.


così come l'uso del perno passante (basta avvitarlo).


Reggisella senza problemi: la bici ha la vite di serraggio nella parte posteriore del telaio e Canyon fornisce una chiave dinamometrica dedicata per questa operazione. L'unica seccatura è che per regolare l'inclinazione della sella si deve necessariamente smontare il reggisella).


Oltre ai pedali e ai porta borracce l'unica cosa che manca è l'accessorio per permettere al Di2 di trasmettere ANT+ e BT e quindi di collegarsi all'app Shimano che permette alcuni settaggi nonchè ai computerini su cui sarebbe possibile vedere il livello di carica della batteria (comodo e utile; se no ci sono i led che dànno indicazione 100/75/50/25%) e la posizione del cambio . Per fare questo bisogna comprare il componente apposito, un cavetto e tossire oltre 90 Eur!

Prima o poi farò l'upgrade installando il componente per la radiotrasmissione (screenshot da video YouTube di GPLama)

Rimontata la catena incerata, caricata la batteria del Di2, ecco la bici pronta alla prima prova su strada. Per le misure, sono riuscito a riprodurre le misure fornite dal biomeccanico forse ad eccezione del dislivello sella-manubrio che devo ancora sistemare, ma prima devo fare qualche km di prova.


Pronta per la prima uscita di prova

Credo che seguirà un post sulla prova della bici, ma sarà molto all'acqua di rose perchè non sono certo abbastanza competente da poter esprimere giudizi affidabili.

Grazie per la lettura.

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